San Giorgio Lucano e il popolo dei grottaroli

Arrivando in Basilicata, nel Parco del Pollino, si ha l’impressione di attraversare un “varco spazio-temporale” che riporta nel passato e in luoghi dove il tempo scorre lento.
“Ci sono contaminazioni del tempo attuale, è certo, ma sono solo marginali, di poca importanza. Si tratta, probabilmente, di cose appartenute a viaggiatori che hanno da poco attraversato il varco e sono tornati indietro”. Questo è quanto verrebbe in mente a chi in Basilicata non c’è mai stato. Eppure una volta messo piede sul suolo lucano si è assaliti da un sentimento d’appartenenza. La natura selvaggia, i paesaggi diversi per ogni punto cardinale su cui si posa lo sguardo, l’aria limpida, il silenzio, la sincera generosità delle persone riportano a una dimensione più intima, propria dell’essere umano.
Se il viaggiatore ha fortuna, può imbattersi nel “popolo dei grottaroli”. Si tratta degli abitanti di San Giorgio Lucano, un borgo che si affaccia sulla valle del Sarmento, nelle Terre del Silenzio. Da secoli i sangiorgesi si ostinano a picconare le ripide pareti rocciose di arenaria per ricavarne grotte. Ne hanno realizzate circa 1200, ad occhio e croce, una per abitante. Le frequentano quotidianamente e, come fanno da sempre, vi allevano maiali, polli e galline; ci conservano il vino e i salumi. Le grotte, insieme ai maiali e alle vigne, sono l’elemento centrale dell’economia di questo piccolo paese.
Poi se il viaggiatore iniziasse a frequentare gli oriundi, potrebbe essere invitato a gustare le prelibatezze all’interno delle grotte.
Se, affascinato da questa storia e da questi luoghi, desideri vivere quest’esperienza vieni a trovarci, sarai il benvenuto.